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Palermo: cresce “l’emergenza rifiuti”

In 1 on giugno 17, 2009 at 3:18 PM

rifiuti[1]A Palermo continua l’emergenza rifiuti, malgrado il governo faccia finta di niente nel capoluogo siciliano la situazione è allarmante: anche stanotte ci sono stati nuovi roghi e i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per spegnere le fiamme”. Ciro Pesacene, presidente del Forum Ambientalista, attacca il silenzio, “anche mediatico”, sul caso palermitano dove la disperazione della popolazione monta di ora in ora.

“Anche in Campania Berlusconi aveva annunciato grandi vittorie – spiega l’ambientalista – Invece le inchieste della magistratura stanno evidenziando i traffici illegali dei rifiuti nella regione. Lo stesso termovalorizzatore di Acerra è un grande bluff, quindi la vicenda è tutt’altro che rosea”.

“L’emergenza rifiuti – conclude Pesacane – non si risolve con l’incenerimento ma con la raccolta differenziata e la riduzione dei consumi. Propongo poi di lanciare a Palermo, almeno nei quartieri in cui la situazione è più critica, la raccolta porta a porta”.

Caccia: usa un collare elettrico, cacciatore denunciato

In Ufficio stampa on giugno 17, 2009 at 1:40 PM

(AGI)- Genova, 16 giu. – Un cacciatore genovese di 62 anni e’ stato denunciato dai carabinieri della Compagnia di Genova Sampierdarena per maltrattamento di animali e irregolare custodia di armi. L’uomo e’ risultato essere il padrone di un cane da caccia di razza Setter trovato randagio ai piani di Praglia, alle spalle della delegazione di Genova Pra’.
  L’animale aveva al collo un collare elettrico in grado di dare la scossa con un comando a distanza a fronte di un ordine non rispettato. Grazie alla targhetta di riconoscimento i carabinieri hanno rintracciato il padrone del Setter. Una perquisizione domciliare ha consentito di rinvenire il telecomando usato per azionare il collare e verficare che quattro fucili, due pistole e varie munzioni erano detenute in modo irregolare nonostante fossero regolarmente denunciate.
  Immediata la duplice denuncia. Il cane e’ stato affidato al servizio veterinario dell’Asl 3 Genovese.

Acerra: la magistratura prenda provvedimenti per bloccare l’incenerimento illegale di sostanze tossiche

In Ufficio stampa on giugno 17, 2009 at 12:04 PM
Acerra2[1]Brucia rifiuti non a norma, probabilmente anche quelli speciali pericolosi ; non ha nessuna delle autorizzazioni previste dalla normativa comunitaria (né l’AIA, né una vera e propria VIA; funziona da quasi tre mesi in “esercizio provvisorio” senza scadenza e senza collaudo e senza tutti i necessari sistemi di monitoraggio dei fumi; produce ceneri pericolose che al momento non sappiamo dove vengano smaltite. Per questo il CO.RE.Ri(Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania), dopo il ricorso straordinario al Capo dello Stato ha deciso di rivolgersi anche alla magistratura penale.
Brucia rifiuti non a norma, probabilmente anche quelli speciali pericolosi (che molto spesso sono stati abusivamente “infilati”, con la compiacenza di chi doveva controllare, nelle oramai famose ecoballe campane); non ha nessuna delle autorizzazioni previste dalla normativa comunitaria (né l’AIA, l’Autorizzazione integrata ambientale, concessa “legislativamente” in deroga, senza consultare la popolazione interessata, né una vera e propria VIA, Valutazione d’Impatto Ambientale); funziona da quasi tre mesi in “esercizio provvisorio” senza scadenza e senza collaudo e senza tutti i necessari sistemi di monitoraggio dei fumi; produce ceneri pericolose che al momento non sappiamo dove vengano smaltite. D’altro canto gli unici dati disponibili sulle concentrazioni di inquinanti nell’aria, rilevate nei primi due mesi di funzionamento dell’inceneritore dalle centraline ARPAC di Acerra e San Felice a Cancello, dicono che su 60 giorni di funzionamento (teorici, visto che diversi sono stati in questi mesi i giorni di fermo dell’impianto) ci sono stati ben 17 sforamenti.

Comitati e associazioni ambientaliste campane già da anni denunciano l’inadeguatezza e la pericolosità dell’impianto di Acerra, ma oggi, dopo meno di tre mesi dalla farsesca inaugurazione in pompa magna, il dato è lampante. 

Per questo il CO.RE.Ri ,dopo il ricorso straordinario al Capo dello Stato contro le ordinanze che, in deroga al parere VIA del 2005, hanno illegittimamente autorizzato la combustione di qualsiasi tipo di rifiuto, in luogo del CDR, ha deciso di rivolgersi anche alla magistratura penale affinché faccia luce, una volta per tutte, sulle responsabilità di chi ostinatamente ha voluto la realizzazione di quell’impianto, nonostante sapesse che era del tutto incompatibile con la realtà del territorio acerrano, sproporzionato, obsoleto, pericoloso per la salute della popolazione; questo al solo scopo di lucrare parassitariamente sui finanziamenti pubblici CIP6, concessi nel 1992 dal governo italiano, in violazione della normativa europea, a chi dovrebbe produrre energia bruciando rifiuti, generando di fatto una distorsione del libero mercato che ha penalizzato il riciclo dei rifiuti e ha boicottato la raccolta differenziata.

Stamattina, dunque, tramite lo Studio legale Adinolfi di Caserta, punto di riferimento ormai irrinunciabile in Campania per le azioni giudiziarie a difesa dell’ambiente, è stato depositato presso la Procura della Repubblica di Napoli l’esposto che diversi cittadini campani hanno sottoscritto a nome del CO.RE.Ri.

Ci aspettiamo che la magistratura napoletana tutta, lasciando da parte le preoccupazioni sull’impatto “politico” dell’emergenza rifiuti, sappia trovare la serenità necessaria per accertare le responsabilità fino ai più alti livelli di governo disponendo, nel frattempo, il sequestro preventivo dell’impianto