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Soldi, bugie e deforestazione

In Senza categoria on Maggio 11, 2011 at 2:26 PM
 
Soldi, tanti soldi, per pubblicare annunci pubblicitari che ingannano i consumatori. Con un programma che spazia dalla Repubblica a Internazionale, dal Sole 24 Ore al Frankfurter Allgemeiner, e a numerosi altri media europei, la Asia Pulp & Paper (APP), il colosso cartario noto per aver distrutto oltre un milione di ettari di foreste pluviali a Sumatra, presenta la propria immagine verde. Per chi ci vuol credere.
Già, perché la APP vanta il proprio impegno nella protezione… delle aree che sta distruggendo! Nello stesso momento in cui la APP annuncia di sostenere programmi di protezione di aree come i santuari della tigre del Senapis e di Bukut Tigapuluh e la riserva Unesco di Giam Siak Kecil, le ruspe dell’impresa radono al suolo proprio le foreste di questi habitat, per farne piantagioni di acacia. 

Incredibile, ma vero: secondo quanto documentato dall’osservatorio indonesiano Eyes on the Forest, le licenze di taglio ottenute nel 2010 dalla APP, comprendono infatti aree nei paesaggi forestali di Giam Siak Kecil-Bukit Batu, del Bukit Tigapuluh, di Kerumutan e Senepis-Buluhala e della Penisola di Kampar, le stesse che la APP dichiara di proteggere.

Le nuove concessioni sono in gran parte collocate nelle aree di alto valore di conservazione, e per il 90% si trovano su suolo torboso, spesso con la torba più profonda di 4 metri. Esiste una legge indonesiana che vieta la conversione di queste aree di torba profonda oltre i 3 metri (Decreto Presidenziale N. 32/1990), e molti ritengono che tali concessioni siano da ritenersi illegali. 

Illegali o meno, si tratta di un autentico crimine contro il clima globale: le foreste torbiere palustri sono ricchissime di carbonio, fino a 300 tonnellate per ettaro, e la loro distruzione per convertirle in piantagioni ha fatto dell’Indonesia il terzo emettitore di carbonio, dopo Stati Uniti e Cina. Secondo uno studio del Rainforest Action Network, la sola APP emette più CO2 di 165 nazioni del mondo – anche se pubblica “rapporti” in cui vanta un impatto pari a zero… semplicemente omettendo di calcolare le emissioni causate dalla deforestazione!

La APP, e il sistema di imprese che la riforniscono di fibre, sono stati indicati come i principali responsabili della distruzione della foresta pluviale di Sumatra che ha portato sull’orlo dell’estinzione specie come l’orango, la tigre e l’elefante di Sumatra: a queste e molte altre specie, la deforestazione sta sottraendo giorno dopo giorno l’ambiente vitale.

Siccità e alluvioni nel mondo. Raccolti minacciati, i cereali continuano a rincarare

In Senza categoria on Maggio 11, 2011 at 8:34 am

Ci mancavano solo le piogge troppo abbondanti in Canada e negli Stati Uniti (storica piena del Mississippi; Memphis e New Orleans rischiano l’inondazione) e l’innaturale caldo secco in parte dell’Europa. Si aggiungono alla siccità che continua in Cina e alle catastrofi climatico-agricole dei mesi scorsi che hanno spinto all’insù i prezzi del cibo.

In particolare continua a salire il prezzo dei cereali e il raccolto 2011 nell’emisfero Nord non annuncia niente di buono.

Gli affamati nel mondo sono circa un miliardo: una persona su 7. Questo nostro mondo globalizzato sta guardando il cielo con la stessa ansia di un contadino medievale che vede la tempesta scatenarsi sul suo unico campo. Salvo miracoli, l’annata non sarà buona.

Il rincaro del cibo ha contribuito ad innescare le rivolte in Nordafrica. Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro?

Prendo spunto da un articolo di Bloomberg che guarda la situazione da un punto di vista meramente economico-speculativo. Non considera minimamente la necessità che tutti abbiano da mangiare, e nemmeno il fatto che il caos climatico (evidentissimo negli ultimi tempi) è legato secondo la stragrande maggioranza degli studiosi all’effetto serra e ai cambiamenti climatici innescati dall’azione umana.

In ogni caso fornisce i dati di fondo. Sottolinea il fatto che, visto quanto è successo l’anno scorso, il 2011 non darà problemi solo se nei campi planetari tutto andrà per il meglio: e al momento non sembra, anche se c’è ancora tempo perchè le cose cambino.

Intanto pochi giorni fa la Fao ha aggiornato l’indice dei prezzi dei generi alimentari. Continua a rimanere inchiodato ad un soffio dal massimo storico raggiunto all’inizio dell’anno.

Tuttavia i prezzi dei diversi generi alimentari che concorrono a formare l’indice hanno un andamento fra loro molto diverso: scende a picco lo zucchero, salgono repentinamente i cereali.

E a proposito di cereali. Anche quando i raccolti non sono esattamente esaltanti, è improprio dire che essi siano insufficienti.

Gran parte dei cereali serve per ingrassare il bestiame: un chilo di carne bovina “incorpora” circa 7 chili di cereali. Una parte crescente dei cereali viene deviata verso la produzione di biocarburanti: adesso siamo attorno al 6% circa su scala mondiale.

Il biocarburante più diffuso è l’etanolo ottenuto a partire dal mais. Riempire per un anno di etanolo il serbatoio di un’auto richiede una quantità di mais sufficiente per nutrire, in quello stesso anno, sette persone