forumambientalista

Archive for 31 agosto 2010|Daily archive page

Avellino, «Sparate a vista ai randagi»Ordinanza choc di un sindaco dell’Irpinia

In Senza categoria on agosto 31, 2010 at 8:13 PM
                  

di Roberto Vetrone

AVELLINO (31 agosto) – Nel paese degli asini tutelati dagli animalisti, che con il proprio intervento hanno fatto saltare il recente Palio dell’Anguria (in un primo momento rinviato al 18 settembre e definitivamente cancellato per quest’anno), scoppia il caso randagismo.

Un’ordinanza del sindaco (LEGGI) – la numero 48 dello scorso 16 luglio – dispone, infatti, l’abbattimento dei cani randagi pericolosi. E glianimalisti tornano alla carica, chiedendo la revoca del provvedimento: «Altrimenti – fanno sapere – si chiederà la sospensiva all’Autorità competente». In prima linea per la nuova battaglia è la Lac (lega per l’Abolizione della Caccia).

La replica della civica amministrazione è affidata al vicesindaco Alberico Vassallo – il primo cittadino, Alberico Villani, è in ferie – il quale ribadisce: «Con l’ordinanza si è inteso tutelare la pubblica incolumità, il bene più prezioso. Inoltre, da anni l’Amministrazione sborsa migliaia di euro, precisamente 45mila, per il sostentamento dei randagi catturati ed ospitati in strutture ricettive convenzionate, attua la sterilizzazione delle femmine catturate in collaborazione con i veterinari Asl, promuove l’adozione dei randagi anche con incentivi economici e con vigilanza sull’abbandono di cani».

Aggiunge il consigliere di maggioranza con delega al Bilancio ed ai Servizi Sociali, Gianluca Camerlengo: «Forse qualcuno ignora che per il piano sociale di zona spendiamo intorno ai 26mila euro annui. La situazione sul territorio si è aggravata dopo centinaia di segnalazioni giunte alla polizia municipale e a episodi di aggressione alle persone».

Ma l’ordinanza dei dissapori arriva anche tra i banchi dell’opposizione in consiglio comunale. Così Bernardino Bruno del Partito Democratico incalza. «A seguito di un atteggiamento irridente ed irrispettoso e, soprattutto, a seguito degli imbarazzati accadimenti degli ultimi giorni, ci vediamo costretti a dire basta». L’esponente della minoranza alza il tiro anche riguardo ai fatti accaduti durante il Palio dell’Anguria. Il consigliere, insieme agli altri due colleghi Filomena Sole e Brunella Asfaldo di Sinistra e Libertà, hanno infatti presentato qualche giorno fa una interrogazione al sindaco e all’assessore al ramo chiedendo di conoscere «quali siano le vere motivazioni dell’annullamento del Palio e se vi erano impedimenti di carattere normativo».

A stretto giro il vicesindaco Vassallo in merito alla questione sollevata per il Palio risponde che «probabilmente la corsa degli asini, preventivata per il 18 settembre, sarà rinviata al prossimo anno. E questo anche per cogliere alcuni suggerimenti che arrivano da più parti e cioè costituire l’Ente Palio oppure una commissione comunale che insieme alla Pro Loco, possa garantire la continuazione senza problemi della storica manifestazione».

Ma a chiudere il cerchio sulla questione randagismo si mobilita da Roma anche l’Ente Nazionale Protezione Animali che attraverso un comunicato diramato ieri alle agenzie di stampa chiede «l’immediato ritiro dell’ordinanza emanata dal sindaco di Altavilla Irpina, Alberico Villani, che prevede l’uccisione dei cani randagi di comprovata pericolosità. Secondo il sindaco, che individua in maniera del tutto personalistica la cosiddetta elevata pericolosità dei cani, è questa la via breve per sottrarsi agli obblighi di legge in materia di randagismo e di tutela degli animali.

L’Enpa si è rivolta al Prefetto e ha dato mandato al proprio ufficio legale di denunciare in sede penale per uccisione di animali il primo cittadino della località campana qualora dovesse dare effettiva applicazione al suo provvedimento». L’Ente di protezione animale, infine, accusa: «Per quale ragione il sindaco condanna a morte i randagi mentre non prende alcuna iniziativa a carico dei loro proprietari che abbandonandoli commettono un reato e aggravano la situazione sul territorio

Parigi vuole espellerli e a Bratislava si scatena la furia omicidia: è caccia ai rom?

In Senza categoria on agosto 31, 2010 at 8:00 PM

rom_zingariMentre la Francia lancia l’allarme rom ed è pronta a espellerli per furto reiterato, in Slovacchia un uomo scende in strada e stermina un’intera famiglia, tra cui un ragazzino di 12 anni: sei persone più una settima (una vicina di casa), tutte di etnia rom. Poi si punta l’arma contro, ma ad ammazzarlo è un colpo sparato dalla polizia.

Cosa sta succedendo da un lato all’altro dell’Europa? Perché Parigi li vuole buttare fuori anche per accattonaggio e furto reiterato e a Bratislava si scatena la furia omicida contro di loro? La polizia slovacca storce il naso quando si insinua la pista razzista e la bolla come «poco probabile», ma il capo Jaroslav Spisiak dice che «la famiglia rom aveva spesso ospiti e si divertiva rumorosamente» . I media locali però parlano esplicitamente di razzismo.

Quelli che vogliono essere chiamati rom, anche se c’è anche chi li chiama gitani o zingari, in Slovacchia sono circa 89.920, ufficialmente. E’ lo specchio dell’ultimo censimento, quello del 2001.

Stime diverse e più attuali invece parlano di 300 mila persone, altre ancora sfiorano quota 500 mila, su un totale di 5,4 milioni di slovacchi. Significa che i rom sono il 10% della popolazione e rappresentano la seconda etnia del Paese. La strage di lunedì 30 agosto è il sentore di un focolaio di lotte interetniche che sta per accendersi? Il governo

In Francia il problema è già balzato dal disagio di strada alla politica, ma la proposta del presidente Nicolas Sarkozy ha suscitato polemiche fra i suoi stessi uomini. Il ministro degli Esteri Bernand Kouchner ha detto: «A causa di questa politica ho perfino pensato di dimettermi». Brice Hortefeux ed Eric Besson, rispettivamente a capo degli Interni e dell’Immigrazione andranno a colloquio con il commissario della giustizia di Bruxelles Viviane Reding, apertamente critica contro la politica anti-rom dell’Eliseo

Pianosa, l’isola dimenticata si rinnova e punta sull’ecologia

In Senza categoria on agosto 31, 2010 at 8:18 am

Un’isola nota fino a qualche anno fa per un carcere di massima sicurezza e che ora vive nell’abbandono. E’ il destino di Pianosa, isola vicino all’Elba che da 12 anni non ospita più il carcere destinato ai mafiosi, ma nemmeno un progetto alternativo. Contesa da 4 ministeri che detengono le competenze, abbandonata per varie lungaggini burocratiche, ora l’isola potrebbe essere arrivata a una svolta.

La novità è che il comune di Campo, che ha la giurisdizione amministrativa, ha vinto una causa contro il demanio per poter sfruttare circa 200 appezzamenti terrieri. Che farne? Coltivazioni biologiche e turismo ecocompatibile: “L’isola non sarà più terra morta – promette il sindaco – ma tornerà a vivere come è giusto che sia. Abbiamo in mente progetti assolutamente ecocompatibili capaci di salvare questo incredibile patrimonio ecologico, artistico, archeologico e culturale».

I collegamenti giornalieri e la concessione di terreni – spiega Giuseppe Foresi, delegato comunale per Pianosa – sono primi passi verso uno sviluppo sostenibile. Puntiamo al federalismo demaniale con il recuperi di molti beni che spettano ai vecchi abitanti. Stiamo partecipando a un progetto, condiviso dai ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti, per migliorare l’accesso ai siti archeologici. L’isola segreta deve essere un ricordo”.